ARGILLA La cosmogonia di Argilla origina come flash mob in una calda giornata del 1998 alla Biennale d’Arte di Venezia, quel giorno una quindicina di persone si sono ritrovate in laguna e, dopo essersi cosparse di argilla azzurra hanno iniziato la loro vista ai padiglioni dei Giardini. Fabiola Naldi in un suo scritto coevo ci fa notare come Argilla sia un modo di riflettere, di muoversi, di liberarsi della maschera applicata dalla noia e dalla società per divenire nuovamente soggetti pensanti e liberi di relazionarsi con l’esterno, un modo per di riappropriarci del nostro destino; una Maschera prelogica rivelatrice della nostra vera entità. Il lavoro ha la caratteristica di avere una progettazione metamediale e per questo si è manifestato attraverso videoinstallazioni, performances, spettacoli teatrali, film. Argilla è un modo estetico e filosofico di usare i mass media: attraverso l’utilizzo di camere a circuito chiuso ed il conseguente controllo del flusso mediatico argilla è una entità che esiste nello spazio della comunicazione. L’argilla è un materiale particolare che purifica l’acqua, è il materiale dal quale discendiamo secondo le antiche scritture, è il simbolo di trasformazione e di vita per molti popoli. |